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Pubblicata la norma UNI EN ISO 10272 parte 1. Il documento tratta un metodo per la ricerca e la conta del batterio Campylobacter.
Come garantire la sicurezza dei prodotti alimentari? Siano essi di destinazione umana o animale l’importanza di non assumere (o far assumere) alimenti contaminati è assodata. Per garantirne la sicurezza è possibile, quindi, utilizzare un metodo specifico. La commissione Agroalimentare ha proprio recepito in temi recenti un documento a riguardo. Si tratta della EN ISO 10272.
La norma specifica un metodo orizzontale per la ricerca mediante arricchimento o inoculazione diretta di Campylobacter spp. Questo batterio è responsabile di patologie legate a malattie batteriche gastrointestinali. La campylobatteriosi è una delle malattie batteriche gastrointestinali più diffuse al mondo e il suo tasso di incidenza ha superato in alcuni Paesi europei quello relativo alle salmonellosi non tifoidee. La sua diffusione negli ultimi 10 anni ha, infatti, registrato un incremento e rappresenta un problema di salute pubblica di impatto socio-economico considerevole (fonte ISS). La UNI EN ISO 10272 parte 1 si applica a:
- prodotti destinati al consumo umano,
- prodotti destinati all’alimentazione animale,
- campioni ambientali prelevati nelle zone di produzione e della movimentazione degli alimenti, campioni provenienti dalla fase di produzione primaria come feci animali, polvere e tamponi.
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